
Video report della conferenza Art & Brands organizzata il 13 giugno 2019 in occasione della mostra Conditionnements
Studiare la relazione tra arte e marche significa considerare innumerevoli forme di collaborazione: al di là della crescente importanza delle corporazioni nel mondo dell’arte, delle forme contemporanee di ‘artificazione’ del marketing o di ‘self-branding’ degli artisti, abbiamo scelto di concentrare la nostra tavola rotonda sugli usi non contrattuali che gli artisti fanno delle marche.
Stéphane Borraz ci fa una panoramica delle diverse citazioni di marche nell’arte contemporanea (da Manet a Banksy), Nadia Plesner testimonia la causa che l’ha opposta all’azienda Louis Vuitton (caso Simple Living) e Gurt Swanenberg spiega l’uso dell’allegoria del mercato nel suo lavoro.
Insieme, ci aiutano a capire l’importanza dello sguardo degli artisti per comprendere il fenomeno delle marche e per dare uno sguardo critico al discorso pubblicitario nella società capitalista.
GURT SWANENBERG

Gurt Swanenberg crea il “gabinetto delle curiosità” del 21° secolo. Il riferimento a queste collezioni, dove un tempo gli studiosi accumulavano tutte le creazioni terrestri (scientifiche, vegetali, animali, artistiche, ecc.), permette all’artista di assemblare elementi ibridi che simboleggiano il nostro rapporto con la natura.
Nato nei Paesi Bassi nel 1976 e laureato all’Accademia di Tilburg, Gurt Swanenberg combina una vasta gamma di ispirazioni per dipingere un ritratto della società dei consumi: zoologia, allegorie classiche, pubblicità, loghi commerciali e scheletri di ogni tipo, che talvolta integra nelle sue opere.
Per la sua serie Human Nature, ha identificato specie di animali da fattoria in diversi paesi e li ha raffigurati, in cattività, sui sacchetti di McDonald’s degli stessi paesi. Queste mucche, maiali e galli sono identificati dai loro nomi latini e raffigurati con cura metodica su imballaggi che l’artista ha raccolto in tutto il mondo.
Il pittore-naturalista illustra il fenomeno della standardizzazione genetica, mentre allo stesso tempo nota le sue specificità locali. Si interessa anche al mutualismo, la relazione reciprocamente vantaggiosa tra noi e quelle “razze da carne”, geneticamente adattate alla nostra cultura alimentare, che non esistono più nella loro forma originale e la cui sopravvivenza dipende ormai dall’uomo.
☞ Trova le opere di Gurt Swanenberg disponibili online nella galleria Modern Collector’s
NADIA PLESNER
Il lavoro multidisciplinare di Nadia Plesner si basa sul tema dell’informazione. Il suo lavoro sulla percezione dell’immagine propone confronti provocatori tra tecniche di marketing pubblicitario e questioni umanistiche.
Nata in Danimarca nel 1981, Nadia Plesner si è diplomata all’Accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam.
È conosciuta in tutto il mondo per la battaglia che ha condotto nel 2007 contro Louis Vuitton, che ha cercato di impedirle di distribuire il suo disegno Simple Living. Questo lavoro, simile a un cartone animato, riunisce due notizie che l’artista aveva visto in una rivista nel 2007: una foto di Paris Hilton – che sfoggia un Chihuahua e una borsa Vuitton – e un terso articolo sulla tragedia del Darfur.
Questo tentativo di sensibilizzazione ha preso la forma di magliette che l’artista ha venduto a beneficio di una ONG. Il giovane artista ha guadagnato quattro anni di estenuanti azioni legali per uso non autorizzato di un disegno protetto. Ma ha anche dato vita a un formidabile movimento di sostegno: vignettisti, artisti di strada, utenti di Internet (la rete Anonymous le ha persino offerto un sostegno inaspettato) e il Museo del Cuore di Copenhagen hanno sostenuto la giovane artista.
La sentenza d’appello del maggio 2011 ha dato ragione a Nadia Plesner e ha annullato le sanzioni accumulate di 485.000 euro. Il giudice ha favorito la libertà di espressione dell’artista rispetto alla rivendicazione dei diritti d’immagine di Louis Vuitton. I proprietari di marchi devono ora accettare un uso critico della loro immagine.
QUANDO GLI ARTISTI SI IMPADRONISCONO DEI MARCHI
Pubblicato da Dunod, 2015
Autore/i: Géraldine Michel, Fabienne Berger-Rémy, Stéphane Borraz, Nathalie Fleck, Benoît Heilbrunn
Questo lavoro collettivo osserva all’interno di ogni disciplina artistica (pittura, fotografia, canzone, letteratura, cinema…) i contorni della relazione tra l’artista e la marca (amore, odio, ispirazione, riferimento…)
Collezionare arte è un’attività popolare per le persone. Di solito cercano su siti web specializzati.
Attraverso le loro opere, gli artisti espongono la loro visione della società. Molti di loro integrano i marchi nelle loro opere, poiché i marchi sono diventati oggetti simbolici, portatori di significati e valori per gli artisti. Questo libro presenta perché e come gli artisti si impossessano di questo oggetto sociale che è la marca. Decifra e commenta ciò che gli artisti fanno con loro: lavoro critico, collaborazione organizzata, riferimenti culturali, marchi che sono simboli di un’epoca, una personalità, un luogo, ecc.
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